In realtà non lo so benissimo, ma quello che ho fatto è stato mollare tutto, di colpo. Giovedì 20 ho un aereo per Malta, rientro il 3 maggio e il 4 mattino alle 6 ho un TGV per Parigi, il 6 sera un aereo per Delhi, il 14 sera un treno per Jaipur, il 16 sera un aereo per Delhi e da li di nuovo a Parigi, poi il 21 sera Parigi-Milano. Staro via 31 giorni, in 3 paesi diversi, e non ci sono più abituata.
Solo a pensarci non mi pieglia benissimo, devo dire, ma mi devo organizzare tutto, con un piano certosino. A Malta vengono due gruppi di una decina di galline, tutte con atterraggi diversi. Alla fine ero talmente in palle che ho detto: galline: challenge in piu, vi dovete arrangiare per arrivare sull’altra isola con bus e traghetto. Sembrano entusiaste, ho dato loro due fogli di istruzioni: il primo dice solo che si devono arrangiare chiedendo alla gente a mo’ di Pechino Express e c’è un mio aneddoto molto simile anche se peggio a Lisbona, e nel secondo, dove intimo a leggere solo se non ce la fanno da sole, ci sono le istruzioni coi numeri di bus e come fare, dove cambiare etc.
Spero che ce la facciano senza la seconda pagina e soprattutto senza il mio contatto su whatsapp per farsi andare a raccattare con la posizione GPS. Secondo me ce la fanno :-)
Nel frattempo prenoto treni da Delhi a Jaipur, metto il phon nel valigione per Malta perché una ha detto che lei la testa se la deve asciugare e d’altronde io le ho obbligate a viaggiare con uno zainetto stagno di 15 litri. Quel che non ti ammazza ti rende più forte.
Dicevo, sono in burn out ma devo mantenere attive le mie funzioni vitali, che in questo caso sono logistiche, e non posso mollare. Oggi ad esempio, dopo aver prenotato treni e airbnb e macchine all’aeroporto, mi sono ricordata che domani è martedì e passa il corriere. Ci sono una cinquantina di INSPLA che aspettano di arrivare, finalmente, a casa loro.
Apro il sito del corriere con mosse automatiche sperando che siano già clienti perché i campi siano già riempiti, e procedo con ordine militare.
La testa è una nuvola di cotone, fa ffffffff!
Ci sono 3 cose che devi mettere in atto quando sei in burn out ma non puoi andare in vacanza:
1. Nutriti facile, nutriti bene
Pensare a cucinare, quando hai la testa nel culo, non è una cosa facile e va a finire che o non mangi o mangi di merda.
Io mi nutro in modo amniotico coi miei ormai super beveroni preferiti, domani ve ne parlo meglio sulle Stories perché da brava blogger dopo averli comprati e provati ho scritto al brand, olandese, e gli ho detto: Raga, a me la vostra filosofia del “Non cucino, non perdo tempo, mangio da un biberon e ho tutti i nutrienti giusti” mi piace un casino, vi voglio sposare, regalatemi le mie dosi e io racconto la vostra figaggine in Italia. Loro hanno detto cool, fai un giveaway. Gli ho detto no, i giveaway sono illegali ma posso veicolare un codice sconto figo tipo VOGLIOILBEVERONE, e hanno dettto vai ci piace. Voglio il beverone, giuro, hanno detto “cool”. Quindi ora voi avete il 20% di sconto con VOGLIOILBEVERONE, solo martedi 18/4 e mercoledi 19/4 su JimmyJoy. Prima si chiamava Joylent ma in effetti il “lent” non fa capire quanto sia veloce come roba, quindi hanno fatto bene a cambiare nome. Mi sono specializzata in shakeraggio, ormai sono una figa.
Non dover pensare a cosa mangiare è un grandissimo vantaggio, per me. Lo so che c’è chi dice che bisogna mangiare carotine fresche baby e cose eco bio e niente polverine ma SUCA. La mia alternativa ai beveroni non è l’insalata di quinoa super salutista, ma i grissini. Un cafelatte solubile con i gran cereale, qualche fetta di salame coi cracker. Questa è la mia vita, io al super non ci vado. Quindi l’idea di trangugiare un beverone rassicurante da un mega biberon e sapere che dentro ha tutte le vitamine e quelle cose li mi fa sentire una persona per bene, e poi in effetti sono più lucida.
Il beverone non è dietetico, ogni porzione ti dà 700 e passa calorie. Io ne consumo un po’ meno così ho l’impressione di non abbuffarmi. La prima volta e anche la seconda sono strane perché sa di biscottino. Ora mi piace, sono entrata nel tunnel della facilità. Quando ho voglia di cucinarmi un piatto di pasta me lo faccio, ma se non ho voglia di cucinare ma Oh, c’ho fame, allora in trenta secondi mi shakero un beverone e non mi sento in colpa con la ritenzione idrica e i grassi e quelle cose che fanno male tipo nei panini al salame.
2. Vestiti sempre uguale
Questa la uso da tanto e la sto mettendo a punto in modo maniacale perché elimina grandissimi stress. Per gli eventi sempre tubino rosso e décolletées nude, ci siamo e funge. Il nuovo tubino su misura è stupendo, me l’ha fatto La Perletti e io la amo per questo. Fatevi fare un wrap e ne riparliamo.
Ma sto andando oltre. Io voglio anche il look di tutti i giorni uguale, così la mattina non mi piglia lo stress del cosamimetto e poi sto in pigiama, e siccome non uso pigiama sto in mutande e maglietta di Evernote. E mi ghiaccio il culo, dai, e se suona il corriere m’infilo un paio di jeans, se li trovo. Una volta sono scesa con un pareo a mo’ di gonna.
Allora mi sono detta: Vero, tu ti devi ispirare alla Spora che lei non si fa più menate di look. Scegli due look da giorno a seconda delle occasioni e prendine tre copie. Quindi ora, gente, sto disegnando la cosa. Jeans elasticizzati grigi sotto, maglietta dairettanavecchia bianca, rossa o nera, e giacca bianca. Se fa freddo golfino di cachemire rosso. Stivaletti tacco basso bianchi.
Sono molto soddisfatta.
Non ho capito se è una fase o se posso davvero rivendere tutti i miei vestiti. Poi mi sono detta no dai, che per uscire col marito posso anche usare i vestitini a fiori.
Con questo principio mi sono detta OK: in India ci vai solo con due vestitini della Spora e con una roba leggera per andare in giro a Jaipur (che poi io LO SO GIA che mi comprero un sari o quelle tuniche technicolor quindi è INUTILE portare pagani e sintetici vestiti europei. Mi sto convincendo e, se sono abbastanza pazza, parto con lo zainettino di Malta. Perché il solo pensiero di trascinare un trolley su e giù da quei treni e non poter prendere un taxi-moto mi fa perdere tutta la verve del viaggio. No?
3. Làvati
So che vi sembrerà strano e non so voi che tipo di gente siate, ma io quando sono in botta non mi lavo molto anche se quando entro in doccia poi mi faccio uno scrub orientale e godo tantissimo, l’acqua mi piace molto. Ma è l’idea di smettere di lavorare e perdere minuti preziosi (che con la caldaia diventano mezz’ore) che mi fa dire NONONONO. Ecco, l’ho detto.
Tipo che se devo consegnare un progetto o un libro divento uno schifo. E anche la casa, allora oggi invece di continuare a limare il mio TED talk perché se non avevo anche un TED non era un vero burn out con l’agravante del cagotto isterico, mi sono messa a pulire. Ho passato l’aspirapolvere, lo straccio e, udite udite: la cera sul parquet. Sempre con la faccia rincoglionita e il cervello che sembrava cotone, ma l’ho fatto e ora mi sento molto meglio.
4. BONUS
Non rispondere al telefono, laggente ti dice cose e ti riempie il cervello e no, tu stai già troppo bruciata così.
Fuck you details. Questo post poteva avere delle foto di me col vestitino nuovo, del look e distocazzo ma no, il mio cervello si dice che è già tanto se posto qualcosa e suca, alla via così. Non ho manco l’energia di sfanculare chi mi scriverà, come sempre, per dirmi che i refusi fanno schifo. Sono completamente e cotonissimamente immune, oggi.
Perché arrivare al burn out?
Le cause dei burn out sono il sovraffollamento di pensieri su cose da fare e tu che non ce la fai a fare tutto e non sei più lucida per ridistribuire le priorità. Appuntamenti, gente, viaggi, pacchi, telefonate, mail, prenotazioni. Io non vado in vacanza dal 2014, ogni volta che viaggio è per lavoro e credo che questa a cosa c’entri parecchio. Mi sono obbligata ad andare in vacanza appena potrò, probabilmente giugno-luglio, e sarà una grandissima cosa. Voglio tornare in Val di Fassa, mi è piaciuta un sacco l’altro giorno che ci ho fatto un evento toccata e fuga 23 ore.
A me il burnout mi piglia prima con un’esplosione e sono una iena, e poi quando il mio corpo fa capire al mio cervelloc he non ce la può fare, il cervello cala tre marce, il corpo mette il pilota automatico e insieme provano a fare il fattibile, con lentezza e un genesequà di chissenefrega dilagante.
Le vie di fuga all’orizzonte
Questo viaggio in India è una cosa di lavoro bellissima, ed è per questo che non mi viene mai di staccare e prenotare vacanze vere, è tutto già fantastico così! Delhi sono 6 giorni di conferenze per il Women Economic Forum (ups, devo scrivere i miei interventi), e lo stiamo portando in Italia. Staremo in un hotel di quelli internazionali super lusso e alla me backpacker piglia malissimo andare fino a Delhi e non vedere l’India, allora torno 3 giorni dopo per vedere New Delhi e Jaipur. Jaipur mi sta tenendo in piedi e con focus, ma so già che le 2 settimane a Malta col Team e con le galline saranno una figata e appena atterrata, giovedì, mi salirà la pazzia quella figa da challenge. Se non sapete che cos’è la Sfida Maltese leggete qui :-) e magari potrete venire l’anno prossimo.
Adesso vado a finire dei pacchi di agende e prenotare il corriere per domani. Potete ancora prendere qualcosa della nuova collezione Spring by Enrica Mannari, la sua cover per l’inspla è stupendaaaa! e vi arriva mercoledi mattina, consiglio anche i cappellini Cessadicapelli bianchi di cotone, erano 100 e stanno andando a ruba.
Spora OUT.
Come sempre i tuoi post paiono sempre scritti per il momento che sto vivendo.
Quella del guardaroba è una “gegnalata” pazzesca, ti giuro che adesso mi organizzo il cambio degli armadi con quella prospettiva e rivendo/regalo quello che mi crea stress e menate!e se non avessi due bimbi piccoli a cui ovviamente non posso propinare beveroni, adotterei pure quella di soluzione. Dato che non posso, ho deciso di mangiare le stesse cose (insapori ma almeno sane e dietetiche) che faccio per loro.
In bocca al lupo per il tuo mese mega intenso!
Eri in Val di Fassa e non lo sapevo!!! noooo…..eri a un tiro di schioppo da me!! Evento privato?
Cmq se decidi di andare lì in vacanza fai davvero bene. E’ una zona meravigliosa e rigenerante in tutti i sensi!!
La Val di Fassa ti adora e ti aspetta :) Quando torni giuro ti faccio trovare il Puzzone di Moena!!!!!!