Qua è dove alla fine salite sulla sedia e fate un ballettino tipo Beyoncé con tanto di mossa di culo. Perché questo è un post scritto col culo. Il mio.
Ma andiamo per ordine.
Qualche mese fa abbiamo lanciato lo #StilettoChallenge e vi siete iscritte circa in mille. Bello.
Lo StilettoChallenge potrebbe essere descritto come una roba banale tipo: è un PDF che ti scarichi e te lo leggi e poi cerchi di fare i 12 passi che alcuni sono facili e altri meno, e alla fine ti senti più wowa e ti fai pure il tuo manifesto. In mezzo ci sono cose come i washi tape nell’era del personal branding e i ballettini autocelebrativi che vi proponevo non solo di filmare e spedire A NOI, ma che poi con quel materiale radioattivo noi ci faremo un mega montaggio totale globbale di ballettini isterici.
Ecco come stiamo messe nello Stiletto Team, facciamo cose dal genere per tirarvi su di morale.
E perché lo facciamo? Lo facciamo perché ci siamo rese conto che c’è bisogno di lavorare da dentro perché vi sentiate meglio fuori. Parliamo, per esempio, del rapporto che ogni donna ha davvero col proprio corpo.
Uno dei capisaldi della mia presenza in rete è il mio culo, ma non l’ho deciso io. La cosa del culo mi è sembrata necessaria perché molte si sentono degli schifi, e non va bene.
Non che io vada ad esibirlo in giro come testimonial delle mie giornate, ma ne parlo spesso perché le italiane, noi italiane, abbiamo questa opinione malata che il nostro culo e soprattutto le nostre cosce siano ciccione e impresentabili. La viviamo malissimo, ragazze.
Io sono una tipa normale, con un culo mediterraneo nella norma, ma la gente mi dice spesso che non dovrei mettere i vestiti attillati perché sono grassa e ho il culone e vattelappesca. Io vi ringrazio per l’attenzione che ponete ad ogni mia singola foto su ogni cavolo di social, e vi ringrazio per l’accanimento e l’insistenza perché mi avete fatto capire che siamo una società malata e che tutte quante dobbiamo fare qualcosa, a cominciare dalla poca stima che portiamo ai nostri corpi.
Vi faccio una domanda: se a me va di andare in giro conciata così, ammesso e non concesso che sia una cosa brutta o disdicevole, a voi che ve ne importa?
Dico, eh, a me fa ridere ma ne parlo pure qui perché se lo dite a me che non me ne importa nulla è un evento senza conseguenze, ma se lo dite a una donna insicura, le fate davvero male. E questo è orribile perché voi non avete ragione, e ogni donna ha un culo e delle cosce suoi e se li deve tenere, e, che vi piaccia o meno, le smilze non sono la normalità. Ecco qual è il problema.
Quando mi si dice vecchia o culona e io ci rido non dovrei farci caso, non dovrei parlarne. Non dovrei insistere. Ma il fenomeno si estende a moltissime donne che credono a queste cose e poi si sentono davvero vecchie e culone e, da li a ritenersi impresentabili, il passo è breve. Come se poi fosse un reato invecchiare. Come se fosse indecente averci il culo o le cosce.
Ecco perché insisto.
Una volta mi ha scritto una ragazza che mi ha colpita e affondata.
Ed è per le donne come lei che io continuo a parlare del mio, di culi. Perché bisogna martellare su questa cosa affinché passino oltre.
Questa ragazza un giorno mi ha scritto una mail per ringraziarmi di quel che scrivo in giro, perché lei aveva trovato finalmente il coraggio di andare in piscina senza vergognarsi delle sue cosce.
Mi veniva da piangere. E mi veniva da piangere perché è davvero triste che una persona possa arrivare al punto di essere così influenzata da tutto quel che la circonda per ritenere di non avere delle cosce presentabili per andare in piscina a nuotare e che abbia bisogno di leggere di me sui miei social che vado in giro allegramente col mio culo nel tubino e continuo ad essere una persona che lavora, che vive e che si sposa pure. Come se fosse un miracolo con un culo così grosso.
MA STIAMO SCHERZANDO? No, non stiamo scherzando e siamo messe molto male.
Ecco perché è tristissimo ed ecco perché io non smetterò di farmi tante risate col mio culo nel tubino. Mai finché non diventerà normale non giudicare una persona o peggio, che una persona si auto-castri perché si sente inadeguata da un possibile giudizio altrui.
Che vuol dire “ti invecchia”? Ovvio che una donna col passare degli anni invecchia! Che vuol dire andare a dire a una “ti invecchia”, qual è l’obiettivo se non cercare di umiliarla per un ammasso di luoghi comuni secondo i quali una donna non può permettersi di avere l’aspetto dell’età che ha e che l’invecchiamento non sia visto come un peccato mortale?
Che vuol dire “sei grassa, non vestirti così”, quando il “così” non è altro che un tubino attillato che negli anni 50 era la norma su donna ancor più formose di me? Capisco che una amica te lo dica in privato, o che una lettrice te lo dica in privato perché in qualche modo ci tiene a farti capire che forse non stai benissimo. Ci sta. Ma in pubblico la cosa è diversa. Molto diversa.
A me queste cose fanno sia pena che paura. Mi fa pena che donne giudichino donne basandosi su canoni irreali. Spesso le giudicanti sono pure loro fuori dai canoni che vorrebbero come norma, quindi sono di base insicure e si sentono inadeguate. E, invece di tirarsi su di morale con altro, cercano di abbassare le altre al loro livello, vogliono che anche quelle altre che sono culone e felici si sentano infelici come loro. Mammamia cheppalle, ma è pienissimo di donne così. Strapieno.
La mia paura è grande, perché sia chi critica che chi, per insicurezza, si sente in difetto, veicolano la grande maggioranza degli stereotipi avvilenti sulla femminilità.
E questo, ragaze mie, ci rende tutte più infelici perché a cosa ci serve sognare un corpo che non è il nostro? A cosa ci serve prendere come modello una top model magrissima e spilungona? Serve a farci sentire inadeguate e comprare tutti i prodotti che ci vendono una speranza di miglioramento, e per tale “miglioramento” le pubblilcità suggeriscono un tendere a quella bellezza surreale e fotoshoppata.
Che non esiste, che è come l’infinito.
Sto scrivendo un post sui culi, con prove scientifiche a supporto. #CuloDiBelen @estetistacinica
Una foto pubblicata da Veronica Benini / Spora (@spora) in data:
Ricordiamoci che anche se il culo è nostro e possiamo muoverlo per renderlo più pimpante, noi non siamo il nostro culo: il culo non può definire la qualità di una persona né contribuire a minare la sua autostima. Non va bene, non è normale.
Noi possiamo essere persone degne di rispetto anche con un culo grosso, con un culo piatto o con un culo anacronisticamente femminile, e possiamo anche andarne fiere invece di sognare i 5kg in meno che non perderemo mai, o un culo minuscolo come quello di Gisèle.
Grazie :-)
Grazie a te, Spora! :*
anche io quando stavo con il mio ex marito ero “troppo”.
Troppo cicciotta, troppo piatta, troppo riccia, troppo chiacchierona, persino troppo chiara di pelle! °___O
E io a fare diete orrende, consultare chirurghi plastici, mettere da parte i soldi per le tette nuove, le creme anticellulite, gli stiramenti ai capelli…
Poi il cielo si è squarciato.
Sì, veramente.
E ora che sono me stessa, ora che mi accetto, ora che MI PIACCIO…bè, la vita è davvero divertente! ;)
Ho ricevuto più proposte adesso che ho smesso di andare in palestra e mi godo un aperitivo senza sensi di colpa che quando ero ossessionata dalla taglia 38!
E, non ci crederai, ma sono molto più in forma adesso che quando ero ossessionata dal culto del corpo perfetto!
Poi, come ha detto qualcuno: “la signora di classe non è quella che quando passa fa fischiare, bensì quella che fa calare improvvisamente il silenzio”.
Vorrei solo dirti grazie. Te lo dice la bambina, adolescente che ero e che si ammazzava di pianti perché il suo “culone” per lei era una filtro con cui guardava il mondo ( e a volte lo é ancora…come se in alcuni momenti quella sensazione tornasse a galla…)
:)
Io ribadisco che le tue piccole “imperfezioni” sono tesori preziosi che ti rendono unica e insostituibile. E poi a me il tuo culo piace!! ;)
Amen!
Mi scuso se sono stata inopportuna.
Non era mia intenzione recarti delle offese.
Il mio era un semplice commento sul taglio del tubino non sul tuo corpo.
Un abbraccio
Ciao Giada, onestamente non ricordo!
Veronica
Ecco, adesso mi commuovo.
Io non ho problemi con il mio didietro, ma con la pancetta e con l’avanzare dell’età (ho 36 anni).
Non arrivo al punto di evitare il mare o cose del genere, ma non sopporto quel rotolino sul girovita, mi sembra il simbolo tangibile del fatto che io sia una zucchero dipendente che non riesce a trattenersi.
E faccio molta fatica ad accettare anche i fili bianchi nei capelli e qualche per ora piccolo segno sul viso.
Lo so che è assurdo dare a un difetto fisico il potere di cancellare in un attimo i miei pregi: ho preso una laurea, faccio un lavoro faticoso e impegnativo e mi sembra di farlo pure bene, ho amicizie ventennali e un marito che anche a disegnarlo non avrei potuto farlo meglio di così e che mi ripete che sono bellissima tutti i giorni. Quindi non posso essere così pigra incostante e molle come credo, no?
Eppure.
Eppure quando guardo il mio salvagente tutto questo scompare e io mi sento solo una smidollata che non ha un briciolo di forza di volontà. Quando guardo il mio viso da trentaseienne penso: ok, forse eri carina, d’ora in poi lo sarai sempre meno, come donna sei vicina al ”game over’. (Forse in questo ultimo pensiero gioca anche un problema di infertilità, che aggrava la sensazione di essere uno yogurt in scadenza).
Se sentissi un’amica dire queste cose la prenderei a ceffoni, perché razionalmente so che sono cazzate.
Per cui faccio finta che tu, Veronica, mi stia prendendo a schiaffi e mi dica di piantarla. Ok?
Grazie per esserci.
Niente Veronica. Ti avevo commentato che il taglio del tubino rosso precedente non ti donava ma che il look mi piaceva molto
Ah, e avevi ragione, era da molto che cercavo un tubino con il collo diverso e le maniche, e mentre stavo per farmelo fare su misura è uscito quello che uso adesso che è sempre di Zara :-)
Da portatrice sana di culone non posso che sottoscrivere, non sai in quante mi scrivono che non indossano la gonna nemmeno in estate o non vanno al mare per via dei fianchi larghi o della pancia o del sedere, a me più che piangere fa arrabbiare, come se il mondo fosse solo dei belli!! Bah!
E aggiungo come ho urlato in uno dei miei video “il culone non fa male a nessuno” non è che ferisce gli occhi di chi ti guarda o gli provoca la febbre!!
Anna ti adoro!!!
Spora sei unica, ti lovvo
Mi piaccio più ora che a quindici anni… ho fatto abbastanza pace con i miei difetti e forse anche con la paura di invecchiare… forse. Comunque non sono più ossessioni.
Grazie perché parli così è ci ricordi che siamo noi le nostre prime carnefici e pure le criticone delle altre donne e questo non va bene.
la effe
Ti giuro quando ho letto stavo per mettermi a piangere, perché ho letto di quella ragazza che non va in piscina per le cosce e sono anche io cosi, perché al mare pantaloncini e via(e pure lì evito), in piscina è complicato. Solo che non ne vengo fuori, mi rendo conto che la cosa è un circolo vizioso perché meno mi piaccio più mi deprimo e meno trovo le forze di venire fuori ma veramente è troppo complicato. Tuttavia il tuo bloge quello di Anna mi stanno aiutando, vestirsi in un modo che mi vedo anche solo “meno peggio” del solito aiuta, per lo meno a convincermi che se mi impegno posso sentirmi meglio (insomma devo dimagrire :D nel.mio caso che solo questo funziona così non mi so vedere)
il culone. quello di cui ho avuto sempre il sacro terrore, perchè ero una ballerina classica senza le forme “classiche”, ovvero: avevo (ho) tette, culo, fianchi, cosce. cosa che una ballerina non può avere. devi essere eterea, impalpabile. ecco, questa cosa dell’impalpabile valla a dire a mio marito, sai che grasse risate…a lui piace molto che io sia decisamente “palpabile!”. ora non sono più una ballerina, sono una mamma e una donna (a 36 anni direi che la fare “ragazza” sia superata) e mi tengo le forme che ho, che ho imparato ad apprezzare, che combatto a volte – ecco, la pancetta post due parti mi sta antipatica, lo ammetto, ma faccio ben poco per sbatterla giù – ma ora non vivo più con l’ossessione dello stereotipo. sarà anche che ho un marito che mi guarda ancora con gli occhi a cuoricino, e che mi fa capire che vado bene così…cosa non scontata, e di cui ringrazio tutti gli dei. certo che se posso infilare il mio culo in un paio di leggins push up, che lo tirano un po’ su e lo fanno bello come quello della Pippa, ecco, non dico di no. ma quella volta ogni tanto, che una botta di autostima non fa male ;)
e grazie Veronica.
belle e sacrosante parole, ma vedo discrepanze quando poi parli di punturine al viso e di riducella. Armonioso è un culone e anche un viso con le rughe.
Sei figa perchè sei tu e non per il tubino o i capelli biondazzi
baci Anna
Ciao Anna Ascano, ho letto tre volte il tuo commento per capire se avessi capito bene.
Rispondo a te ma è un commento generale perché sento spesso far confusione fra accettarsi ed essere felici col proprio corpo, lavoro di per sé ENORME, e cura di sé per mantenere il corpo che ci piace.
Partiamo da un semplice concetto: io parlo di accettazione delle proprie forme, curve, età. La cura di sé è una cosa bella, non capisco perché demonizzarla. Faccio pulizie del viso, ho spiegato QUI il mio approccio al Botox una volta all’anno per invecchiare come dico io con rughe e con garbo. Se leggi il mio utilizzo del Botox, magari cambi idea anche tu :-)
Per il viso faccio moltissimo, come molte donne, e ho una passione sfrenata per i bicomponenti con la vitamina C.
E adesso parliamo di culo. Io mi faccio i Riducella e anche le cavitazioni e l’Accent e l’Icoone. Sono tutti trattamenti di rimodellazione per ridistribuire le culottes de cheval. A me piace da morire il mio culo e nom me lo leverei mai, ma odio quello scalino delle culottes. Allora la Cinica mi fa un sacco di cose che, nell’insieme, distribuiscono le cellule adipose delle culottes de cheval rendendo la curva delle cosce non più magra, ma certamente più armoniosa: sparisce lo scalino, e scusa se è poco.
Il Riducella, poi, per una pigra come me che non fa nessuno sport, è un ottimo alleato per gli eccessi. Io ho trovato il mio peso forma che sono 57kg per 1,60m di altezza. Porto la 44. Se per caso magno un po’ di più, non mi entrano più i vestiti e sono dolori. Allora un Riducella e perdo quei cm non di grasso ma di ritenzione post-magnata, prima che degeneri e si trasformi nella ciccia che ho deciso essere troppa per le mie curve.
Ci sono moltissimi metodi molto più salutari nell’insieme per tenere a posto il proprio peso-forma (nel mio caso le mie curve) tipo andare a correre o nuotare per bruciare, oppure fare le diete che non intendo affamarsi, ma mangiare bene con verdurine e fibre e tutte cose sane. Cosa che io ahimé non faccio perché sono pigra, non ho casa e mangio sempre in giro. Oggi ho fatto colazione al bar con una brioche e il cappuccino, mica con lo smoothie di spinaci e kiwi con lo shottino di zenzero. No: la mia vita è costellata di croissants.
Se tu (dico in generale) fai i conti con quel che è davvero la tua vita, il corpo nel quale ti senti bene, e la realtà della tua dieta e del tuo moviento fisico, ti metti a tavolino e decidi un po’ di cose.
Io, per esempio, se continuassi a mangiare come mangio e non fare qualche trattamento ogni tanto, adesso sarei taglia 50 e non so, peserei 15 kg di più. CHe potrebbero andarmi bene, ma ho deciso che non mi vanno bemne: io sto bene come sono adesso.
Fatta questa premessa, le mie scelte personali destano comunque critiche e gné gné, e vedo come noi tutte siamo vittime di un percorso difficile per l’accettazione delle nostre forme e mi sembra uno spreco totale di vita non accettarsi. Se non finisci per piacerti ed accettarti e fare il possibile per conservare il peso forma che per te è ideale come per me lo è il culone ma ben tenuto, che vita fai? Ti spari?
Ecco perché mi sembra importante raccontare delle critiche che ricevo, perché chi si sente inadeguata capisca che anche no. CHe ciao, che vaffa.
Le modelle sono spesso dei pali senza punto vita, per forma del corpo che rispecchia la struttura ossea. Una Gisèle non avrà mai il culono figo col vitino da vespa di JLo: e non lo avrà non perché mangia poco e fa tanto sport, perché quelli li fa anche la JLo. Non li avrà perché hanno forme del corpo diversissime. JLo non avrà mai un fisico asciutto, quindi non si accanisce di diete per essere infelice. Lei coltiva il suo culo e il suo vitino ed è una bomba. Ecco il punto. E Gisèle uguale: se desiderasse le curve non le avrebbe mai, essendo una mela diventerebbe un bussolotto, non una clessidra o una pera.
Sulle forme de corpo leggete Annavenere che vi aiuterà a capire come siete e come apprezare di più come siete fatte.
Quindi, per chiudere: io mi sono accettata come sono, ho trovato il mio peso forma e faccio molte cose (discutibili perché personali) per mantenerlo così come ho deciso che voglio apparire. Il fatto che io mi senta una figa ma venga criticata spessissimo mi ha fatto capire che la strada è in salita: non solo devi fare un lungo percorso per capire tutte queste cose, ma poi devi fare i conti con la gente che non ha altro da fare che dirti che sei ciccia o vecchia o indecente.
Ecco perché continuo, ecco perché non smetterò di parlare del mio culo e del mio viso e delle cose che faccio per coccolarmeli.
lov. Ellov ellov: io lo amo il mio culo, lo chiamo “sua maestà” e sono convinta che porti fortuna. Non è stato un rapporto facile ma poi, insomma, mi supporta da 40 anni… e anche quando pesavo 40 chili e facevo schifo lui se ne stava lì, enorme e quadrato. Allora ho fatto un patto: io ti lascio in pace e tu lascia in pace me.
Ora, sua enorme maestà la portaerei, se ne sta issato sui tacchi e dondola che è un piacere. E se non ti piace lascialo in pace insomma, non devi mica guardarlo per forza eh
Cioè, tipo, io c’ho i capelli bianchi e non ho ancora 30 anni. E non due fili d’argento, eh. Mi tingevo, in questo periodo no. Forse mi ritingerò in futuro, sì, perché ho dei bei capelli e dei riflessi mogano mi piacerebbero. Ma ‘sti cazzi a chi me lo fa notare ogni tre per due.
Sei una forza, Veronica! nel mio caso sono i polpacci muscolosi l’organo bersaglio dell’ansia di inadeguatezza, ma il discorso è assolutamente traslabile.
Grazie per le tue parole, grazie di essere testimonial della vera femminilità.
W le donne!
Ricordo quando da ragazzina andavo a fare shopping con mia madre…Avendo ereditato da lei un culone abbastanza imponente, non perdeva occasione per dirmi “No, questo ti sta troppo aderente” “Questo ti evidenzia il culo” “Oh mamma ma quanto è grande, no no, certe cose non te le puoi mettere” per poi propinarmi tutti gli abiti con le spalle più ampie e imbottite possibili, nel tentativo di minimizzare la mia peraggine innata.
E’ triste perché queste cose te le porti dentro per secoli, e nel mio caso solo aver trovato la persona giusta che apprezza le mi forme mi ha fatto capire che in realtà io non avevo niente di sbagliato. Chissà quanti, invece, una persona così non la trovano mai, e passano la vita a inseguire standard che non gli possono appartenere, pensando che siano migliori di quello che la natura ha dato loro. Personalmente credo che tutti possano avere una bellissima forma fisica, l’importante è non portarla all’eccesso in un senso o nell’altro. W il buon cibo e lo sport moderato <3
…comunque anche oggi mia madre dice che vesto troppo attillata e mi si vede il culone, ma ormai cede perché vede che non attacca. E in qualche caso mi ha anche dato ragione che stavo pure bene! Victory!
Bella questa dissertazione sull’accettazione di sé stessi.
E non è questione di “culo” ma di cervello.
Complimenti Veronica un bacione.
L.
Del tutto d’accordso con L.
Il problema, un po’ come sempre, non è il culo: è il cervello. Anche quello invecchia, è vero – ma molto meno se tenuto in allenamento.
… per non parlare poi di quegli uomini messi all’indice perché bassi, pelati e con la pancia. E/o.
Ma andatevene a quel paese, voi e i Brad Pitt di turno! – a me piacciono quegli storti però, quindi non faccio testo. :))
Ultima cosa, giuro: sono contenta se molte donne riescono a prendere spunto dai tuoi post… e, in cuor mio, spero che siano sufficienti per mettere da parte un po’ di insicurezza.
Per un lavoro più serio, ragazze, ci sono fior di professionisti con cui lavorare insieme, per migliorarsi e vivere serenamente anche e non solo col proprio corpo (e ci tengo a dire che io non faccio la psicoterapeuta, né sono una troll o, ancora peggio, voglio diminuire la portata del vostro lavoro, che invece stimo molto. E poi ero a Firenze un paio di anni fa… ;) )
Mi piacerebbe un giorno arrivare a capire perché molte donne, tante donne, troppe donne si incistano tanto sul corpo. Noi donne ci misuriamo, ci pesiamo, ci controlliamo e riempiamo la mente di tante stupidate, invece di riempirla di idee e poi svuotarla, mettendole in pratica, quelle idee. Che poi le donne col culo grosso o largo hanno il terrore di mostrarlo e quelle col culo piccolo o piatto a volte vivono nell’infamia di non averne abbastanza. Si criticano le troppe forme e le troppo poche in una guerra con tanto astio e nessun vincitore. Seguo poco il tuo lavoro, Veronica, ma quello che ho letto oggi mi piace molto e trovo che tu abbia un gran cu-ore, oltre a un gran cu-lo. Parlo del culo che ti sei fatta per arrivare sin qua, del culo che porti in giro con orgoglio e della culo-base di sostenitrici che hai qui. Viva il culo e il fatto che ci stia, ci porti in giro per il mondo, ci faccia riposare su una sedia e ci ripari, almeno un poco, dalle botte della vita! :)
Grazie Nina!
Credo che il dovere della bellezza ce lo portiamo dietro da secoli perché prima di diventare indipendenti sociale ed economicamente, il nostro unico modo per “farcela” era sposando un buon partito. E chi era bella si sposava meglio. Prima era quindi una questione di sopravvivenza, e la nostra indipendenza è troppo recente per lasciarci dietro l’obbligo ed il culto della bellezza e perfezione, ad ogni costo.
Detto ciò, tutti gli esseri umani apprezzano la nbellezza e non è un male in sé, ma non è più il metro che definisce il valore di una donna.
Non più, per fortuna.
Ci emtteremo ancora qualche generazione a togliercelo, ma se non militiamo con l’esempio della normalità, non ce la faremo mai.